Prendete una serie di "giochi di una volta", quelli per i quali non serviva avere a disposizione un computer o uno smartphone o una consolle da videogiochi, e proponeteli a dei bimbi della scuola primaria. Potrebbe essere un confronto difficile: alcuni giochi, come i birilli o il canestro, sono generalmente più intuitivi, ma provate a chiedere a un alunno di prima elementare che cos'è il filò... Eppure, le tradizioni di un tempo sono un bagaglio prezioso che andrebbe tramandato di generazione in generazione, pur nel rispetto delle risorse tecnologiche che abbiamo a disposizione oggi.
Quanto è bello potersi ritrovare intorno a un tavolo, magari con tutta la famiglia, e fare una lunga partita a carte?!
Allora abbiamo pensato: chi, meglio dei nostri ospiti, può spiegare a un bambino come funzionano questi giochi? E quale migliore terreno comune del gioco, per far incontrare nonni e bambini?
Abbiamo individuato un'azienda del territorio che si occupa della realizzazione di giocattoli "speciali", non solo giochi di una volta ma anche risorse terapeutiche per persone con problematiche cognitive: Ol' Boys. E poi abbiamo invitato i bambini di una scuola locale, la primaria di Borso del Grappa.
Così, martedì 21 marzo trascorreremo un'intera mattinata a giocare, spiegando ai più piccoli come ci si divertiva un tempo. Ai bambini, consegneremo anche dei ricordi realizzati artigianalmente dai nostri ospiti, le carriole del sig. Recchia e le composizioni del sig. PietroPaolo.
I bambini saranno divisi in gruppi e, insieme agli ospiti, giocheranno al bersaglio con le palline, a birilli e bocce, al canestro, con le carte giocheranno a La Vecia, e parteciperanno al Filò (La Conta). Tutti proveranno tutti i giochi, a turno, e riceveranno un simpatico attestato di partecipazione.
Gli incontri proseguiranno poi con due visite da parte dei nostri ospiti presso la scuola elementare, i giorni 2 e 9 maggio prossimi.